Lo sbiancamento professionale

Oggi vediamo assieme cosa si intende per sbiancamento professionale nel campo dell’odontoiatria.
L’igiene professionale si può dividere in due fasi la prima, quella lievemente più fastidiosa, comporta la rimozione dei depositi di tartaro e la seconda, sicuramente più piacevole per il paziente, consiste nella rimozione dei depositi di placca e delle pigmentazioni esogene (derivanti cioè da sostanze pigmentanti quali fumo, tè e caffè) mediante spazzolini e paste da lucidatura. La seconda fase viene talvolta erroneamente chiamata “sbiancamento” dal paziente, in quanto effettivamente dopo tale procedura i denti appaiono più chiari proprio perché sono state rimosse le macchie sulla superficie. Tale lucidatura non deve però essere confusa con lo sbiancamento professionale.
Lo sbiancamento professionale prevede invece l’applicazione di perossidi a livello della superficie dentale, i quali fanno virare il colore del dente in profondità.
Esistono diverse tecniche di sbiancamento professionale, vediamole assieme.

Sbiancamento in office

Lo sbiancamento alla poltrona prevede l’applicazione di perossidi a concentrazioni elevate -ad esempio perossido di idrogeno al 40%- per un arco di tempo che varia a seconda della prescrizione dell’Odontoiatra o dell’Igienista; questa tecnica può dare una lieve sensibilità transitoria ed è quindi sconsigliata in caso di ipersensibilità dentinale. Il lato positivo dello sbiancamento alla poltrona è che permette di avere un risultato visibile già dopo la prima applicazione.

Sbiancamento domiciliare

Lo sbiancamento domiciliare prevede l’applicazione di perossidi più delicati -ad esempio perossido di carbamide al 10%- mediante delle mascherine morbide trasparenti. Il paziente, dopo aver lavato i denti e passato il filo, riempie le mascherine trasparenti e le calza secondo le tempistiche previste dall’Odontoiatra o dell’Igienista. Il vantaggio dello sbiancamento domiciliare è che reca minor sensibilità dentinale e che le mascherine, una volta terminata la procedura, possono essere conservate dal paziente ed utilizzate in un secondo momento per gli sbiancamenti successivi di mantenimento. Lo svantaggio è che, essendo uno sbiancamento molto graduale, il paziente non ha una percezione istantanea del risultato.

Sbiancamenti dei denti devitalizzati

Con le tecniche di sbiancamento endodontico (dei denti devitalizzati) è possibile schiarire gli elementi dentari diventati più scuri in seguito ad una devitalizzazione -cura canalare-. È indicato ad esempio quando il dente è diventato grigio in seguito ad un trauma avvenuto magari in età infantile.